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21 Ottobre 2009 - Società E Cultura

L'Ossiegeno mania vista da Annalisa Pizzetti di Barbara Alessandrini

Da quando i media hanno reso noto che dietro alla pelle tonica ed irrorata di Madonna c'è niente meno che una "camera iperbarica", anche in Italia è esplosa "l'ossigeno mania". Un vero e proprio tam tam che sta spingendo plotoni di donne nelle sale di attesa dei centri dermatologici. Attenzione, però, avverte la dottoressa Annalisa Pizzetti, specialista in dermatologia e direttrice del centro medico Piazza di Spagna. Perché al di là dei trattamenti che rallentano i processi di invecchiamento cutaneo è indispensabile prevenire lo stress ossidativo, le infiammazioni della pelle e la cattiva circolazione con nutrizione adeguata e moderato movimento.

Dottoressa Pizzetti, tutte pazze per l'ossigeno portatile?

Sì perché, parlo in base alla mia esperienza, i risultati sono davvero visibili, ma anche nel caso dell'Intraceuticals, si rischia un'infatuazione di massa per un trattamento ritenuto miracoloso, senza che ci sia dietro la consapevolezza di quanto è importante la prevenzione.

Madonna in versione dopo camera iperbarica ha una pelle di porcellana...

È vero che quando si esce dalla camera iperbarica la pelle ha un aspetto decisamente migliore. Ed è stato per questo motivo che in Australia si è iniziato ad applicare tale trattamento, prima usato solo per motivi terapeutici, a fini estetici.

Come funziona e in base a quale principio?

Nella sua versione cosmetica si tratta di una macchina che produce ossigeno iperbarico, ossia ad una pressione superiore a quella atmosferica che, se veicolato sulla cute attraverso un manipolo, è capace di far penetrare a sua volta dei principi attivi attraverso l'epidermide.

Una doppia azione quindi?

L'ossigeno ha una grande capacità eutrofica ed è un ottimo attivizzatore del microcircolo. Poi attraverso il manipolo vengono veicolate nel derma tre sostanze: l'acido ialuronico che ha un effetto idratante, la vitamina C che agisce come schiarente e l'atoxilene, un decontratturante cutaneo.

L'effetto è duraturo?

Alla prima seduta è già visibile ma di breve durata. Con cinque o sei sedute consecutive e ravvicinate, i risultati durano per tre quattro mesi.

Un periodo leggermente inferiore alla durata di un filler temporaneo...

Sì, ma con un trattamento una tantum è poi possibile mantenere il viso sempre irrorato e luminoso.

Veniamo ai "però".

In realtà il "però" è uno solo e riguarda quelle donne abituate al "tutto e subito" che si avvicinano ai trattamenti dermatologici con lo stesso approccio con cui acquistano i cosiddetti prodotti "risultati visibili in sette giorni". Hanno aspettative miracolistiche ma persistono in uno stile di vita errato e irrispettoso nei confronti del proprio corpo. E' vero che la cosmesi ha raggiunto traguardi avveniristici ma è impensabile eliminare le conseguenze di uno stile di vita sbagliato, fatto di eccessi. Ferma restando l'importanza dei continui studi sulle basi molecolari e genetiche, i killer dell'invecchiamento sono favoriti da insane abitudini di vita. Ad esempio la cattiva circolazione dovuta a sedentarietà incide negativamente anche sull'atrofia della cute del viso. O anche la dannata fretta di abbronzarsi ai primi soli espone a pericolosi eritemi, di fatto delle infiammazioni in cui i radicali liberi attaccano e degradano i grassi della membrana cellulare liberando acido arachidonico.

Il cibo resta il primo terreno a rischio di pessime abitudini?

Come dermatologa mi imbatto regolarmente in donne che tutta la vita alternano periodi di eccessi alimentari a diete del minestrone, non meno dannose. Specialmente se non si pratica una moderata attività fisica o se, al contrario, a ridosso dell'estate ci si chiude nelle palestre forzandosi a maratone muscolari responsabili di un'acidosi che scatena l'ossidazione cellulare. Sono reduce da un congresso sull'anti-aging all'ospedale Fatebenefratelli in cui è stato portato l'esempio di due gemelle omozigoti di sessant'anni. L'una con una pelle molto ben mantenuta l'altra segnatissima. Le due signore sono il prodotto di due stili di vita diversi, di due modi di approcciarsi al sole, al fumo, alla sedentarietà, ad un'alimentazione inadatta a contrastare i processi degenerativi e al controllo dello stress.

Dal rimedio alla prevenzione, sia in campo cosmetico che dermatologico?

La cute è un organo spia. Questo è un concetto che il dermatologo porta sempre con sé. Così come le lesioni cutanee sono il campanello di allarme di numerose patologie croniche metaboliche, ormonali e neoplastiche, un cattivo stato della pelle denota abitudini non corrette o un alto grado di stress. Ed è per questo che il suo benessere deve dipendere da una serie di fattori esogeni ed endogeni. Dunque sano regime alimentare e di vita, niente fumo, poco alcool, moto e prevenzione anche mediante l'uso, sia con integratori sia con cosmetici, di vitamina C ed E, di glutatione, di acido lipoico, di ubiquinone. Ricordando che la prevenzione inizia dentro il nostro corpo.